Caso Zannone, Vigorelli: “No al Parco, mobilitiamoci”

“Il Comune e il Parco preparano il funerale di Zannone”. A dichiararlo l’ex sindaco Piero Vigorelli, che torna sull’argomento della gestione dell’isola, inserita nell’area naturale protetta.

“Mercoledì 10 aprile – sostiene l’ex primo cittadino e attuale consigliere comunale di opposizione rivolgendosi ai ponzesi – sarà celebrato il funerale di Zannone nella sede del Parco del Circeo a Sabaudia. Officerà la cerimonia, la nostra Gelsomina Califano nella qualità di “consigliere anziano” del Direttivo del Parco. E’ lei che ha firmato la lettera di convocazione per le solenni esequie. Ha infatti convocato il Direttivo del Parco, con un ordine del giorno che reca, al punto 7, “Approvazione Delibera e Protocollo con il Comune di Ponza per gestione isola di Zannone”.

Ancora: “Il fatto che Comune e Parco abbiano deciso di sottoscrivere l’ennesimo Protocollo, all’insaputa di tutti, senza un minimo di informazione, senza una discussione nelle sedi istituzionali, è un vero e proprio golpe. Questo sopruso non può passare nel silenzio e nell’indifferenza. Il Protocollo è come una dichiarazione di guerra contro Ponza e i ponzesi”.

Vigorelli passa quindi a riepilogare le tappe del braccio di ferro: “Il Consiglio Comunale di Ponza, il 13 marzo del 2017, ha votato all’unanimità l’uscita di Ponza dal Parco e il ritorno a casa di Zannone. La nuova amministrazione comunale, contraddicendo quel voto, già nel luglio 2017 aveva fatto una scampagnata a Zannone insieme alla dirigenza del Parco e, in seguito, ha presentato “osservazioni” al Piano del Parco che avevano il sapore e la sostanza della camomilla. Il massimo dell’ignominia si è concretizzato il 26 ottobre 2018, quando il Direttivo del Parco ha approvato un documento, sottoscritto anche da Gelsomina Califano, nel quale si affermava – spudoratamente – che il Parco è “istituzione esente da responsabilità attribuitegli come ad esempio sul degrado della cosiddetta Villa Comunale presente sull’isola”. Parole grondanti di disprezzo verso Ponza e il suo patrimonio immobiliare. Poi le cose sono un po’ cambiate, perché l’amministrazione si è resa conto che la gente di Ponza non ne vuole più sapere del Parco e delle sue malefatte, – com’è emerso con chiarezza nelle due assemblee da Angelino, con il Dott. Biagio Vitiello e quella con l’amministrazione. Si è iniziato a ragionare sulla proposta dell’Opposizione di un referendum popolare, rafforzativo della Delibera unanime del Consiglio Comunale, per sancire la volontà dei ponzesi di uscire dal Parco. L’amministrazione ha anche deciso di contrastare la pretesa del Parco di gestire i SIC e le ZSC che insistono sulle nostre tre isole (Ponza, Palmarola e Zannone). Questa idea ha avuto il consenso anche dell’opposizione (“La gestione resti alla Regione, del Parco non ci fidiamo da ormai 40 anni”). Infine, il 24 marzo scorso, la vicesindaca Eva La Torraca ha detto nell’intervista al Prof. Ambrosino: “Chiariamo subito che sono favorevole all’uscita di Zannone dal Parco. Zannone appartiene ai ponzesi e nelle loro mani deve tornare”. Adesso, con l’annunciata riproposizione del Protocollo Comune-Parco, si ritorna alla casella di partenza. Ma qui non stiamo giocando a Monopoli. Qui ci stiamo giocando il futuro di Ponza, il lavoro e la ricchezza dei Ponzesi.

“Diciamo basta a queste prese in giro – conclude l’ex sindaco. La nuova sottomissione al Parco non deve passare. Si organizzino nuove assemblee, si mobilitino le associazioni volontarie e di categoria, si dia voce ai ponzesi. Specie il 10 aprile, sotto la sede del Comune. Mettiamo fine all’imbroglio del Parco del Circeo. Riprendiamoci Zannone”.

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Author: redazione

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